appunti di (un) viaggio
Qualsiasi cosa voglia dire, in Inghilterra il Ministro del Tesoro illustra un budget “per supportare l’economia resiliente” (anche perchè, mi pare di capire, intenda la resilienza non con un approccio molto ecologico).
Però voglio far notare la differenza: la resilienza è un termine ormai nel linguaggio politico, da quelle parti.
E noi qui invece a parlare di interdizione, di 100 euro in busta paga, di riforma del lavoro…
Carbon Trust ha recentemente pubblicato un report che esamina la necessità da parte delle aziende di considerare la loro esposizione al problema della limitatezza delle risorse ed eventualmente di modificare il proprio schema di produzione.
La scarsità di risorse riguarda l’energia innanzitutto, ma anche scarsità di acqua, terra e minerali è causa di volatilità dei prezzi e minaccia all’esistenza di molte attività.Aziende che analizzano la loro esposizione al rischio di scarsità di risorse e ne prendono coscienza, hanno la possibilità di adattarsi ed eventualmente analizzare nuove opportunità di business.
Tutto qua.
E’ uscito in questi giorni un report dell’UE che affronta la sfida dell’adattamento necessario nelle città: il futuro dell’Europa dipende dalla resilienza delle città!
e, niente, era solo per dirvelo.
Non so voi, ma il fatto che l’ONU pubblichi una banca dati sulle azioni di adattamento che le aziende stanno adottando secondo me vuol proprio dire che a) il cambiamento climatico c’è b) l’adattamento non solo è necessario, ma anche urgente!
Riprendo un articolo di casa&clima: Paul Lightfoot, l’amministratore delegato di BrightFarms, una start-up con base a New York, ha trovato una soluzione alternativa a questo sistema. La sua azienda ha intenzione di finanziare, progettare, costruire e gestire delle serre idroponiche sui tetti dei supermercati, eliminando così il tempo, la distanza e il costo della catena di approvvigionamento tradizionale.
Dentro la transizione. La transizione dentro 